Carli Giovanni, Gli ‘affetti vitali’ di Franco
- Dettagli
- Categoria: SILENZIO & SILENZI
- Pubblicato Mercoledì, 22 Aprile 2009 08:34
- Visite: 2925
E mi immergo
Chiudo gli occhi
E mi immergo nel mio corpo
Lo percorro,
entro in ogni luogo, l’osservo,
e ne ascolto la voce
le piante... le caviglie... i polpacci... le ginocchia... le cosce... le anche...
il bacino... il ventre e la base della schiena...
la pancia e la schiena... il torace e le scapole... le spalle...
la spalla destra... il braccio... il gomito...
l’avambraccio... polso e mano destra insieme...
la spalla sinistra... il braccio... il gomito...
l’avambraccio... polso... mano sinistra...
le spalle... il collo... la testa
ho sentito d’esser dritto
e ho visto la parte destra più presente, più pesante
e c’era una voce dissonante
nella mano destra,
un’immagine incompleta,
priva del dorso, solo l’interno
il palmo con le dita molto sbiadite
Apro gli occhi...
Non mi piace guardare l’immagine nello specchio
nitida, i tratti sono così chiaramente delimitati...
troppo limitati.
Non mi piace guardarla
superficiale,
un rapido sguardo
mi mette a disagio e continuamente
con gli occhi cerco un riparo
Non mi piace guardarla
muta,
non sa parlare,
non ha voce
Ho trovato la mia stabilità
in un equilibrio di errori
e cerco la chiave
nella memoria delle sensazioni
per ognuna un tentativo,
pezzo per pezzo... non riesco
apro gli occhi e nello specchio trovo
l’esatta misura
delle mie difficoltà
e subito il desiderio di correggermi
ma devo tornare a me
chiudo gli occhi e ascolto
e cerco... meglio
lentamente
vago incerto
in cerca di una strada
in un labirinto fatto di sensazioni
che sembravano giuste
Stanco, apro gli occhi
Ed evito di guardare l’immagine
che mi sta di fronte
Evito di guardare in quegl’occhi
Che non sanno dire quello che ho visto
Franco
Ed entra la musica
e ci incontriamo quaggiù
ci fondiamo in un unico mondo
e lentamente iniziamo a soffiare libertà
un pezzo alla volta
spalmiamo il piede sinistro,
poi la gamba…
salgo, e mi sorprendo istintivo
nel correggere la stonatura nelle spalle…
non so, scopro una naturalità nuova
mi viene un sorriso di piacere
e sorrido…
e le geometrie prendono forma
condotte da un’armonia evocatrice
si compone bella e rassicurante
una nuova stanza dentro me
e già è riferimento per tutto il corpo
cadono le braccia
affondano liberi i piedi nel pavimento
Vincenzo porta la mia gamba ora avanti
ora dietro
in poco tempo mi raggiunge,
ci raggiunge, dentro la gamba
e si confonde in questa sintonia
ascolto in silenzio la gamba scorrere leggera
la voce serena, è naturale così
e non mi chiede d’esser aiutata
l’ascolto scorrere in questo nuovo livello d’intimità
sento d’esser rimasto solo in compagnia di questa serenità
e afferro il mio movimento
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
[1] Nome di fantasia in ottemperanza alla legge della privacy.