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Categoria: RIFLESSIONI
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Pubblicato Domenica, 09 Gennaio 2022 08:38
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«CANTANO GLI ANIMALI
(Tradizione primitiva)
Nelle culture primitive sono innumerevoli i racconti che ci narrano la superiorità morale degli animali sugli uomini. Dicono che le caratteristiche morali eminenti dell’animale sono un giudizio esatto delle cose e una grande fedeltà. Inoltre – ed anche questo è considerato un argomento di superiorità morale – è molto appassionato alla musica. La verità è che gli animali possono essere terribili quando sono affamati, però, mai sono cattivi per natura.
Soltanto l’uomo pensa coscientemente di fare il male, mentre sorride al suo prossimo che vuole uccidere.
L’animale non pensa, né parla, e neppure sorride. Né vive per uccidere, né uccide per comandare. Attacca solo quando non gli rimane nessun’altra soluzione per conservare la vita. D’altra parte, l’animale è molto pacifico ed anche pauroso. Non c’è dubbio che la guerra contro le bestie sia un fenomeno terribile. Tuttavia, l’animale, anche in questo momento, conserva tutta la sua dignità, perché ignora gli accordi simulati e le anfibologie ipocrite, che caratterizzano la guerra dell’uomo. L’animale si comporta sempre in modo fisso e univoco, mentre l’essere umano è un essere essenzialmente equivoco. L’animale si diverte giocando; l’uomo adopera la maggior parte del tempo libero per inventare menzogne, dar fastidio agli altri e comporre canti di scherno. Così pensavano molti dei negri che abbiamo potuto studiare.
Gli uomini delle culture totemiche e pretotemiche considerano, inoltre, molti animali come esseri mistici e portatori di un grande sapere intuitivo. Questi animali sono incarnazioni degli antenati umani o di dèi protettori, che possiedono un linguaggio proprio, così difficile da capire per noi, e invece assai espressivo e chiarissimo per loro e per gli uomini primitivi».
Marius Schneider
(1946)
Gli animali simbolici
e la loro origine musicale
nella mitologia
e nella scultura antiche
Milano
Rusconi
1986
p. 5