RE
- Dettagli
- Categoria: LETTURE
- Pubblicato Mercoledì, 12 Gennaio 2022 10:15
- Visite: 675
«D. SUONO «RE».
Tratti caratteristici:
1. elemento: terra-aria (legno-metallo; pelle-piume).
2. astri: Mercurio. Zodiaco lunare: Libra. Luna crescente (seconda fase).
3. colore: giallo-verde.
4. senso: gusto (lingua).
5. animali: drago verde, pavone, picchio falegname, ùpupa (re-sol: cicogna, rondine, passero, balena).
6. simboli: forme coniche e rettangolari, canna, piano inclinato, trapezio a base ampia, petto (cuore), cresta del pavone, scudo, ruota, lago di montagna.
7. numeri: 4-5.
8. ore, case: 16 (14-18). Sabato.
9. ideologia: relazione di analogia fra il cielo e la terra, intelligenza, linguaggio, arte e scienza, salute, incarnazione, parabola.
10. persone: angelo, bimbo, uomo, saggio.
Elementi di transizione:
La tromba di coccio si colloca nella zona di contatto dell'elemento terra (1). Costituisce il corrispettivo della tromba metallica in quanto il suo materiale è la terracotta. Sia la forma conica (6) che le pitture di draghi (5) che solitamente presenta le assegnano la linea del drago verde. Accanto ad un piccolo tamburo rettangolare41, dobbiamo collocare il tamburo conico maschile (6) con il quale si batte la terra. Questo tamburo si suona a gruppi da tre a cinque canne (7). Un altro tamburo rettangolare che si suona in una posizione inclinata (6) «parla» durante le danze.
Nello stesso re occorre comprendere il tamburo parlante fabbricato sulla base di un albero svuotato e provvisto di una lunga fenditura (Schlitztrommel). L’animale simbolico di questo tamburo potrebbe essere il picchio nero o l’ùpupa, la cui cresta assomiglia a quella del pavone (6). Al drago verde corrispondono le campane metalliche (1) appese ad un telaio ornato di draghi (5).
Elementi misti a) a fuoco.
Le infiltrazioni dell'elemento fuoco (= capelli = corde) si notano con la vinā e con altre cetre, la kithara e il liuto. La vinā, strumento di musica colta e religiosa (9) portato su un piano inclinato (6), sembra trovarsi nel punto di contatto degli elementi aria (cielo) e terra (1), quando ha quattro o cinque corde (7). Secondo un altro modo, più recente, di assegnare numeri-idee ai suoni – da 1 a 24? – questo strumento può presentare anche da cinque a sette corde. Accanto alla vinā si colloca il liuto con la sua forma trapezoidale (6) e le sue quattro (o sei) corde (7). Questo strumento è il prototipo del taus indiano che la tradizione indiana attuale continua a chiamare mayuri, cioè «pavone» (5).
Come è noto, questo animale che nella sua ora mistica (8) unisce il cielo e la terra (1) – come Mercurio (2) – è simbolo dell’uomo (10) e dell'intelligenza (9). Per questo, tuttora, l’ideale estetico del liuto-mayuri è l’imitazione della voce umana (4, 10). Il ch’in, la cetra cinese, il cui corpo trapezoidale (6) simboleggia il cielo e la terra (1) mediante la forma delle due tavole dello strumento, aveva da principio cinque corde (7). È uno strumento di musica sapiente e presenta un carattere specificamente maschile (9, 10). La kithara a cinque corde (7) si colloca nella casella 17/18.
Elementi misti b) con acqua:
L’introduzione delle canne (acqua) avviene con un flauto di Pan che ha tre, quattro o cinque canne ordinate su un piano inclinato (6) e con il flauto conico (6) con tre o quattro fori (7). E il flauto che «parla» (6, 9) e anche oggi viene usato sia come strumento da segnali 42, sia come strumento a «linguaggio di41 flauto». Questo strumento conico corrisponde al simbolo della lingua (4), ossia al linguaggio (9), il quale simboleggia l’intelligenza, che nel re costituisce il ponte fra il mondo divino (aria) e il mondo umano (terra). Il linguaggio del flauto conico è una lingua pratica (segnali) e logica, mentre il linguaggio artistico appartiene ai flauti in la, mi, si o si-fa. Questi flauti cantano il linguaggio lirico (la), mistico (mi/si) o drammatico (si-fa). Con il linguaggio terrestre e logico del re ci accostiamo alla questione dei linguaggi con toni musicali, cioè la lingua cinese e molte altre nell’Annam, in Tonchino, Africa occidentale, come pure, molto probabilmente, in Messico. Questi linguaggi sono caratterizzati dall’uso di tre-cinque suoni (7) diversi, i quali determinano il senso etimologico delle parole monosillabiche e omofone 43.
Anche il primitivo aulos greco (un oboe doppio) ha tre o quattro fori; ma inoltre possiede un bordone che abbiamo già indicato come simbolo di Giove. L’aulos doppio sembra essere il simbolo per eccellenza dell'intelligenza o dell’angelo (9, 10), mediatore fra il cielo e la terra; per questo la tradizione bizantina44 lo attribuì a Mercurio (2). Se l’aulos con bordone diventa nella cultura mediterranea uno strumento puramente dionisiaco, ciò è dovuto al fatto che nel sistema di corrispondenze di quelle culture l’ordine dei pianeti Giove e Venere subì dei mutamenti.
Più vicino a Venere si pone l’oboe e l’aulos con cinque o sei fori (senza bordone), e con una funzione puramente erotica (casella 17). Tutti i flauti del re hanno un analogo nella zona si-fa.
In quanto è situato sul versante sud-ovest della montagna di Giove (sol), il ruolo del re si confonde a volte con l’elemento del do che occupa il versante sud-est della montagna. Ambedue i lati corrispondono al simbolo del piano inclinato45. Per questo, il tamburo con la fenditura (Schlitztrommel), sospeso spesso sul piano inclinato e ammesso nelle culture megalitiche con una nota maschile molto pronunciata46, occupa a volte il do, e altre volte il re. La forma rettilinea di questo tamburo parlante gli assegnerebbe la casella 16 (re). Ma il fatto che nelle culture megalitiche i ritmi di quei tamburi intagliati a forma di corpo di un antenato sono considerati come le voci degli antenati47, obbliga ad aggiudicarli anch’essi alla montagna di Marte.
Segnaliamo che la linea do-re non passa direttamente per il sol (Giove). Questo suono rimane molto all’esterno della maggioranza delle relazioni fra i suoni terrestri (re, la, mi, si) e quelli celesti (fa, do) riprodotti nel circolo delle quinte. Solo il si (vita ascetica) ha una relazione diretta con il sol per mezzo dell’asse sol-si».
41Una imitazione di proporzioni ridotte del grande tamburo con fenditura fatto sulla base di un tronco d’albero svuotato (Handschlitztrommel).
42C. Sachs, Geist und Werden..., p. 131.
43G. Herzog, Speech-Melody and primitive Music, «Musical Quarterly », 1934 (vol. 20), p. 432; M. SCHNEIDER, Phonetische und metrische Korrelationen bei Ewevölkern, « Archiv fur vergleich. Phonetik », 1942, vol. 7.
44Si veda l’Appendice I.
45Si veda a p. 220.
46A. Steinman, Über anthropomorphe Schlitztrommel in Indonesien, « Anthropos », 1938, vol. 33, p. 243.
47F. Speiser, Versuch einer Kulturanalyse der zentralen New-Hebriden, « Zeitschr. f. Ethnologie», 1934, vol. 66, pp. 123-145.
48C. Sachs, Geist und Worden., p. 121-235.