Andrello Roberta, Elaborare il... distacco da Luca
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- Categoria: ESPERIENZE
- Pubblicato Sabato, 08 Gennaio 2011 08:28
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“La musica
è stato il mio primo amore
e sarà anche l’ultimo.
Sia la musica del futuro
che quella del passato.
Vivere senza la musica
sarebbe davvero impossibile.
In questo mondo di problemi
la mia musica mi guarisce…”
John Miles - “MUSIC”
Sulla base di questi risultati[1] mi sono posta il problema relativo alla chiusura del trattamento musicoterapico. Inizialmente pensavo che, nonostante fossero terminate le sedute previste dalla metodica, potesse essere utile continuare a vedere Luca (nome di fantasia in ottemperanza alla legge della privacy) per qualche settimana, allo scopo di consolidare maggiormente i progressi avvenuti e soprattutto col timore che una separazione in questa fase potesse essere causa di possibili regressioni. In realtà mi sono anche chiesta se la mia non fosse una stategia difensiva, perché ero io stessa a non essere in grado di affrontare la separazione. In questo caso la condivisione dei dati raccolti con la terapeuta che segue Luca e la discussione delle problematiche in supervisione mi hanno portata ad optare a favore di una chiusura graduale, preparata durante le ultime sedute, motivata dalla constatazione del raggiungimento dell’obiettivo proposto e rafforzata dalla considerazione della presenza di un ambiente favorevole a sostenere e a facilitare i futuri, possibili, piccoli progressi di Luca. A fronte dei cambiamenti positivi realizzatisi, è doveroso sottolineare le difficoltà ancora presenti e per le quali sarebbero auspicabili opportuni interventi. In primo luogo Luca ha difficoltà di inserimento nel gruppo classe, dovute soprattutto al fatto che i compagni lo hanno “etichettato”, considerandolo il bambino “strano”, quello che non sa fare le cose che fanno loro, il “più piccolo”, quello che ogni tanto quando inizia a parlare va avanti da solo raccontando storie non sempre vere, quello che in una squadra non è tanto forte e non aiuterà a vincere. Inoltre permane la scarsa considerazione che Luca ha di sé, come bambino che “non sa fare niente”, “stupido”. Tale opinione è rafforzata dal messaggio implicito nella scarsa considerazione dei suoi compagni e dal fatto che spesso resta isolato. Ora che Luca ha posto le basi per riuscire ad entrare in relazione con l’altro da sé, sarebbe a mio avviso utile proporre un intervento musicoterapico con un piccolo gruppo, che fornisca il contesto all’interno del quale esercitare e affinare queste abilità nascenti. Gli obiettivi potrebbero essere quelli dell’ulteriore rafforzamento e miglioramento dell’integrazione sociale, il miglioramento dell’autostima, il superamento delle difficoltà di accettazione e di inserimento nel gruppo classe e in generale nel gruppo dei pari. Luca potrebbe trarne dei vantaggi anche sul piano dell’apprendimento e ciò potrebbe avere ricadute positive sia ancora sulla sua autostima, sia sulla rappresentazione mentale e quindi il grado di accettazione che i genitori, già ben disposti di fronte al cambiamento positivo di Luca, manifestano nei suoi confronti.
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Roberta Andrello
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[1]Andrello Roberta, “Io sono una casa senza pareti”, 22/12/2010, MiA, Musicoterapie in Ascolto.
Andrello Roberta, La lotta dei fantasmi di Luca, 26/11/2010, MiA, Musicoterapie in Ascolto.
Andrello Roberta, I dolorosi vissuti di Luca, 8/11/2010, MiA, Musicoterapie in Ascolto.
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Andrello Roberta, L’osservazione musicoterapica di... Luca, 24/08/2010, MiA, Musicoterapie in Ascolto.
Andrello Roberta, Alla ricerca degli “elementi” appartenenti alla dimensione sonoro musicale di Luca, 9/08/2010, MiA, Musicoterapie in Ascolto.
Andrello Roberta, Mentre osservo Luca, imparo ad ascoltare me stessa, 28/06/2010, MiA, Musicoterapie in Ascolto.
Andrello Roberta, Dalla teoria alla prassi: l’intervento musicoterapico con Luca, 7/06/2010, MiA, Musicoterapie in Ascolto.
Andrello Roberta, Uomo, musica e terapia, 17/05/2010, MiA, Musicoterapie in Ascolto.
Andrello Roberta, Lo sguardo ritrovato... emozioni condivise, 7/09/2008, MiA, Musicoterapie in Ascolto.