Giudici Silvia, La musica tra terapia e integrazione: emozioni percepite e armonizzate

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  “Il primo passo è... andare incontro all’altro,
accettando la sua differenza...
Noi vogliamo che la nostra vita abbia un senso,
 la nostra storia uno scopo.
Vogliamo che ciascuno di noi abbia la sua parte
 nella scoperta di questo senso,
nella realizzazione di questo scopo.”
R. Garaudy
 
La scelta di questo argomento è motivata dal desiderio di approfondire la relazione uomo/suono.
Negli ultimi dieci anni, la professione di docente di Educazione Musicale nella Scuola secondaria di I grado, esercitata unitamente a quella di musicoterapista, ha generato in me l'interesse verso lo studio delle condizioni relazionali e di apprendimento dei soggetti diversamente abili.
Ho avuto in tal modo la possibilità di compiere un viaggio di rilettura dei percorsi che hanno animato e contraddistinto la mia attività lavorativa, congiuntamente al recupero dei momenti che hanno rilevato il significato di tale impegno.
In particolare, gli studi e l’esperienza relativi alla Musicoterapia mi hanno consentito di giungere ad una nuova visione della realtà comunicativa (verbale e non) e, conseguentemente, del rapporto con essa.
Il nuovo baricentro è divenuto, pertanto, la relazione capace di valorizzare le parti sane e creative di ogni singolo individuo.
In questa tesi si è inteso, dunque, mettere a fuoco il confronto tra le esperienze musicali relative all’ambito riabilitativo (Centro Bresciano Down), luogo eletto per l’avvalersi della forza squisitamente terapeutica della Musica, di fronte a casi di bambini affetti dalla sindrome di Down, e i momenti didattici esperiti nell'insegnamento dell’Educazione Musicale (Istituto Comprensivo di Palazzolo Sull’Oglio), ambito in cui la Musica viene utilizzata come strumento d’integrazione per alunni con difficoltà di tipo sia cognitivo che relazionale.
L’utilizzazione della Musica apparirà momento fondante per la crescita della persona.
L’eccezionale potere di coinvolgimento emotivo dell’arte dei suoni incoraggerà alla conquista di una nuova consapevolezza del proprio corpo,alla conoscenza delle potenzialità proprie dell’individuo, insieme allo sviluppo della creatività.
Si favorirà, inoltre, la facilità della comunicazione, tesa alla positiva influenza sulle relazioni con l’alterità e, non ultimo, sulle capacità motorie.
Silvia Giudici
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