Bonardi Giangiuseppe, La musicoterapia come forma d'ascolto

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Oggidì ci sono innumerevoli definizioni di musicoterapia; al riguardo, in un famoso testo, K. E. Bruscia, il noto epistemologo di musicoterapia a livello mondiale, ne menziona ben quarantacinque1. Sebbene siano un po’ datate, queste definizioni sono tuttavia un’eco della variegata, eterogenea realtà di musicoterapie esistenti nel mondo. È quindi paradossale discorrere di musicoterapia quando, di fatto, esistono innumerevoli musicoterapie.  Se ci sono le musicoterapie è necessario che anch’io definisca cosa intendo per musicoterapia, poiché, come ben sottolinea il dott. Bruscia, saper: “definire la musicoterapia è parte integrante del bagaglio culturale di un musicoterapeuta2”. In questa prospettiva definire il proprio modo di intendere la musicoterapia è altresì un “obbligo” deontologico volto a chiarire alla persona interessata, o a chi ne fa le veci, ciò che il musicoterapista farà durante i trattamenti musicoterapici.
 
La versione integrale del contributo è ora pubblicato in: Meditazioni epistemologiche in musicoterapia.
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MiA, Musicoterapie in Ascolto

http://musicoterapieinascolto.com/

 

1Bruscia K., (1989), Definire la musicoterapia, ISMEZ, Roma 1993, pp. 129-135.
2Bruscia K., (1989), Op. cit. p.15.