Musicoterapie in Ascolto

Bonardi Giangiuseppe, Musicoterapia o… musicoterapie?

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Sebbene datato, il pregevole  libro del Dott. Bruscia[1], il maggior ‘epistemologo’ della musicoterapia internazionale, presenta ben quarantadue definizioni di musicoterapia ufficialmente accreditate dalle associazioni di categoria, sparse nel globo, ossia…
 
« Alley
La musicoterapia nelle scuole è l’uso funzionale della musica, per accompagnare i progressi specifici dell’alunno in ambito accademico, sociale, motorio o linguistico.
La musicoterapia per bambini speciali si occupa dei comportamenti inappropriati o delle di­sabilità e delle funzioni come servizio collegato, di supporto, che aiuta i bambini handi­cappati a trarre beneficio dall’educazione speciale” (1979, p.118)[2].

Alvin
“La musicoterapia è l'uso controllato della musica nel trattamento, nella riabilitazione, nell’educazione e nella preparazione di bambini ed adulti che soffrono di disturbi fisici, mentali o emotivi” (1975 p.4)[3].
 
Associazione dei Musicoterapeuti Professionisti della Gran Bretagna
“La musicoterapia è una forma di trattamento in cui si instaura un mutuo rapporto fra paziente e terapeuta, che permette il prodursi di cambiamenti nella condizione del     pa­ziente, e l’attuazione della terapia.
Il terapeuta lavora con una varietà di pazienti, sia bam­bini che adulti, che possono avere handicap emotivi, fisici, mentali o psicologici.
Attra­verso l’uso della musica in maniera creativa in ambito clinico, il terapeuta cerca di stabili­re un’interazione, un’esperienza ed un’attività musicale condivise che portano al perse­guimento degli scopi terapeutici determinati dalla patologia del paziente.” (Pamphlet dell’Associazione intitolato “Una carriera in Musicoterapia”)[4].
 
Associazione Australiana di Musicoterapia
La Musicoterapia è “l’uso pianificato’ della musica per raggiungere gli obiettivi tera­peutici con bambini ed adulti che hanno speciali esigenze a causa di problemi sociali, emotivi, fisici, o intellettuali” (Pamphlet dell’Associazione)[5].
 
Bang
“La musicoterapia è l’applicazione controllata di attività musicali organizzate in modo speciale con l’intenzione di favorire lo sviluppo e la cura durante il trattamento, l’educa­zione e la riabilitazione di bambini ed adulti con handicap motori, sensoriali o emoziona­li...  Lo scopo del musicoterapeuta è centrato sul cliente, e non comincia dalla musica” (1986, p. 20)[6].
 
Barcellos
“La musicoterapia è l’uso della musica e/o dei suoi elementi integrali come oggetto    in­termediario di una relazione che permette lo sviluppo di un processo terapeutico, mobi­lizzando reazioni bio-psicosociali nell’individuo allo scopo di minimizzare i suoi proble­mi specifici e di facilitare la sua integrazione/reintegrazione in un ambiente sociale nor­male” (1982, p. 2-3)[7].

Benenzon
“Da un punto di vista scientifico, la musicoterapia è un ramo della scienza che tratta lo studio e la ricerca del complesso suono-uomo, sia il suono musicale o no, per scoprire gli elementi diagnostici e i metodi terapeutici ad esso inerenti.
Da un punto di vista terapeu­tico, la musicoterapia è una disciplina paramedica che usa il suono, la musica e il movi­mento per produrre effetti regressivi e per aprire canali di comunicazione che ci mettano in grado di iniziare il processo di preparazione e di recupero del paziente per la società” (1981, p. 3)[8].
 
Bonny
“La musicoterapia si può definire come l’applicazione sistematica della musica con­dotta dal musicoterapeuta per produrre cambiamenti nella salute emotiva e/o fisica della persona.
Come tale, vengono enfatizzati i suoi aspetti funzionali piuttosto che quelli este­tici e di intrattenimento” (1986, p. 4)[9].
 
Boxill
“La musicoterapia è un amalgama di musica e terapia.
Quando la musica, in quanto agente del cambiamento, è utilizzata per stabilire una relazione terapeutica, per favorire la crescita e lo sviluppo della persona, per assisterla nella realizzazione di sé, il processo è musicoterapia.
Ampliando la definizione, la musicoterapia è l’uso della musica come stru­mento terapeutico per il ristabilimento, il mantenimento e il miglioramento della salute psicologica, mentale e fisiologica, e per l’abilitazione, la riabilitazione e il mantenimento delle capacità comportamentali, evolutive, fisiche e sociali - il tutto all’interno del conte­sto di una relazione cliente-terapeuta (1985, p. 5)[10].

Bright
“La musicoterapia è l’uso pianificato della musica per migliorare la funzionalità nel suo ambiente di un individuo o di un gruppo di clienti che hanno bisogni sociali, intellettuali, fisici o emotivi di speciale natura. La musicoterapia è esercitata da un musicoterapeuta preparato che lavora all’interno di un’équipe clinica" (1981, p. 1)[11].

Bruscia
La musicoterapia è un processo interpersonale che coinvolge il terapeuta ed il cliente in certe relazioni di ruolo, ed in una varietà di esperienze musicali, tutte designate ad aiu­tare i clienti a trovare le risorse necessarie per risolvere i problemi, e ad aumentare il loro potenziale di benessere (1984b)[12].

Bruscia
“La musicoterapia è un processo interpersonale in cui le esperienze musicali vengono usate per migliorare, mantenere o ristabilire il benessere del cliente” (1986, p. 1)[13].
“La musicoterapia è un processo finalizzato in cui il terapeuta aiuta il cliente a mi­gliorare, mantenere o ristabilire uno stato di benessere, usando esperienze musicali e le relazioni che si sviluppano loro tramite come forze dinamiche di cambiamento” (1987a, p. 5)[14].

Associazione Canadese di Musicoterapia
La musicoterapia è “l’uso della musica per favorire l’integrazione fisica, psicologica ed emotiva dell’individuo, e l’uso della musica nella cura di malattie e disabilità. Può essere applicata a tutti i gruppi di età, in una varietà di ambiti di cura. La musica ha una qualità non-verbale ma offre un’ampia possibilità di espressione verbale e vocale.
Come membro di un’équipe terapeutica, il Musicoterapeuta professionista partecipa all’accertamento dei bisogni del cliente, alla formulazione di un approccio e di un programma individuale per il cliente, e poi offre specifiche attività musicali per raggiungere gli scopi.
Valutazioni re­golari accertano ed assicurano l’efficacia del programma.
La natura della musicoterapia amplifica l’approccio creativo nel lavoro con gli individui handicappati.
La musicoterapia fornisce un approccio umanistico possibile che riconosce e sviluppa le risorse interne del cliente spesso non sfruttate.
I musicoterapeuti desiderano aiutare l’individuo per spinger­lo verso un migliore concetto di sé, e, nel senso più ampio, per far conoscere ad ogni es­sere umano le proprie maggiori potenzialità" (Da un opuscolo intitolato “Sulla Musicote­rapia”)[15]

Carter
“La musicoterapia è l’applicazione scientifica della musica o delle attività musicali per raggiungere obiettivi terapeutici.
La musicoterapia si può anche definire come l’uso strut­turato della musica per apportare nel comportamento i cambiamenti desiderati” 1982, p. 5)[16].
 
Codding
“La musicoterapia è l’applicazione scientifica della musica e delle capacità del tera­peuta per apportare i cambiamenti desiderati nel comportamento umano... La struttura fornita dall’ambiente terapeutico, ed il rapporto tra terapeuta e bambino, bambino e suoi pari, facilita l’apprendimento delle necessarie capacità vitali.
I bambini possono appren­dere capacità che facilitano l’effettiva funzionalità emotiva, sociale, comunicativa ed acca­demica nel tempo” (1982, p. 22)[17].

Colon
La musicoterapia è lo studio scientifico che impegna nella ricerca e nell’analisi del complesso mondo sonoro-musicale che ogni essere umano ha al suo interno, con l’obiet­tivo di ottenere positivi cambiamenti nella sua condotta (Bruscia, 1984a, p. 15)[18].
 
Fleshman & Fryear
La musicoterapia è l’uso della musica in ambito terapeutico,
per influenzare cambia­menti nei sentimenti e nel comportamento del cliente” (1981)[19].
 
Associazione Francese di Musicoterapia
La musicoterapia è “l’uso di suoni e musica in una relazione psicoterapeutica” (Bru­scia, 1984a, p. 16)[20].
 
Guaraldi
La musicoterapia è l’uso di “attività musicali attive e passive per aiutare nella risocia­lizzazione adulti o bambini con vari tipi di handicap che limitano le loro esperienze rela­zionali o sociali...” (Bruscia, 1984a, p. 17)[21].

Hadsell
La musicoterapia è “l’uso delle proprietà e delle potenzialità uniche della musica in una situazione terapeutica allo scopo di cambiare il comportamento umano così che l’individuo malato sia più capace di agire come membro valido della società odierna e futu­ra” (1974, p. 114)[22].
 
Kenny
“La musicoterapia è un processo e una forma che combina gli aspetti curativi della mu­sica con le questioni inerenti le necessità umane per il bene dell’individuo e quindi della società.
Il musicoterapeuta serve da persona e da guida, che fornisce esperienze musica­li che conducono il cliente verso la salute e il benessere” (1982, p. 7)[23].
 
Regione Medio-Atlantica di Musicoterapia: Associazione Nazionale di Musicoterapia
“La musicoterapia è l’uso strutturato della musica come processo creativo per svi­luppare e mantenere il massimo potenziale umano.
La musicoterapia viene usata con successo nei campi dello sviluppo delle capacità di comunicazione sociale, motoria, del progresso accademico, e della gestione del comportamento. Utilizzando gli obiettivi rie­ducativi, la musicoterapia contribuisce a favorire le funzionalità ottimali attraverso una varietà di esperienze” (da un opuscolo intitolato “La Musicoterapia per la Salute Menta­le”)[24]
 
Munro & Mount
“La musicoterapia è l’uso controllato della musica, dei suoi elementi e della loro in­fluenza sull’essere umano per favorire l’integrazione fisiologica, psicologica ed emotiva dell’individuo durante la cura di una malattia o di una disfunzione” (1978, p. 1029)[25].
 
Associazione Nazionale di Musicoterapia[26]
  • La Musicoterapia è “l’uso della musica nella realizzazione degli scopi terapeutici: il ri­stabilimento, il mantenimento e il miglioramento della salute mentale e fisica. È l’applica­zione sistematica della musica, diretta dal musicoterapeuta in un ambito terapeutico, per portare i cambiamenti desiderati nel comportamento. Tali cambiamenti permettono all’individuo di affrontare la terapia per arrivare ad una maggiore comprensione di sé e del mondo intorno a lui, e di ottenere quindi un più adeguato adattamento alla società. Come membro della squadra terapeutica il musicoterapeuta professionista prende parte all’ana­lisi dei problemi dell’individuo e alla formulazione degli obiettivi del piano generale di trattamento, prima di progettare ed elaborare specifiche attività musicali. Valutazioni pe­riodiche vengono fatte per determinare l’efficacia delle procedure impiegate. (da un opu­scolo intitolato “Una carriera nella Musicoterapia”, 1980).
  • “La musicoterapia è l’uso specializzato della musica al servizio delle persone con bi­sogni riguardanti la salute mentale, fisica, di abilitazione, riabilitazione o di educazione speciale... lo scopo è quello di aiutare gli individui ad ottenere e mantenere i loro massi­mi livelli di funzionalità.” (da Gli Standard di Pratica Clinica della NAMT 1983).
  • La musicoterapia è l’applicazione scientifica dell’arte della musica per raggiungere obiettivi terapeutici. È l’uso della musica e del sé del terapeuta per influenzare i cambia­menti nel comportamento (1960, opuscolo intitolato “Musicoterapia come Carriera”).
 
Unione Nazionale delle Associazioni delle Terapie dell’Arte
“La musicoterapia è l’uso della musica come strumento terapeutico creativo e struttu­rato per migliorare e mantenere le capacità di comunicazione, di socializzazione, di svi­luppo e di funzionalità motoria, di impiego sensoriale e nelle aree cognitiva ed affettiva ­(opuscolo della NCATA)[27].
 
Società Neozelandese di Musicoterapia
“La musica è uno strumento potente ed utile per stabilire comunicazioni con i bambi­ni e con gli adulti nell’aiutarli ad imparare e a ri-imparare in ambito intellettivo, fisico, so­ciale ed emotivo.
Tutto ciò prevede l’uso della musica a scopo di prevenzione e di riabili­tazione.
La musica così usata in una varietà di situazioni sia individualmente che a gruppi è nota come MUSICOTERAPIA” (Bruscia, 1984a, p. 16)[28].
 
Odell
“La musicoterapia nel campo della salute mentale è l’uso della musica come mezzo alternativo di comunicazione ed espressione laddove le parole non siano necessariamente il modo più efficace per soddisfare gli obiettivi terapeutici per il cliente.
Si proce­de verso questi obiettivi attraverso un rapporto che si instaura tra cliente e terapeuta con l’elaborazione pratica di musica come mezzo principale...
Alcuni obiettivi comuni in musicoterapia sono: incoraggiare la motivazione, fornire lo spazio per l’esplorazione dei sentimenti, sviluppare le capacità sociali, la consapevolezza di sé e degli altri, e la stimo­lazione del movimento attraverso l’improvvisazione e la creazione spontanea di musica" (1988, p. 52)[29].
 
Orff
“La musicoterapia di Orff è una terapia multi-sensoriale. L’utilizzo del materiale musi­cale - linguaggio fonetico-ritmico, ritmo libero e metrico, melodia nel linguaggio e nel canto, capacità di maneggiare gli strumenti - è organizzato in modo tale da indirizzarsi a tutti i sensi ...” (1980, p. 9)[30].

Paul
“La musicoterapia è una scienza del comportamento e un’esperienza estetica che uti­lizza la musica come strumento per apportare cambiamenti positivi nel comportamento umano.
Questi cambiamenti comprendono quelli educativi come anche quelli riabilitati­vi, sociali o emotivi” (1982, p. 3)[31].
 
Peters
La musicoterapia è “l’uso prescritto, strutturato della musica o delle attività musicali sotto la direzione di personale opportunamente preparato (ad es. musicoterapeuti) per indurre cambiamenti in situazioni o in modelli di comportamento maladattivi, aiutando quindi i clienti a raggiungere gli scopi terapeutici” (1987, p. 5)[32].
 
Plach
La Musicoterapia di gruppo è “l’uso della musica o delle attività musicali come sti­molo per promuovere nuovi comportamenti e per esplorare predeterminati obiettivi in­dividuali o di gruppo all’interno di una situazione di gruppo” (1980, p. 4).
I quattro van­taggi di usare la musica sono la sua capacità di: richiamare sentimenti, fornire uno stru­mento espressivo, stimolare la verbalizzazione e disporre un comune punto di parten­za.
 
Priestley
“La Musicoterapia Analitica è l’uso simbolico della musica improvvisata dal musicote­rapeuta e dal cliente per esplorare la vita interiore del cliente ed offrire una spinta alla cre­scita.”
Non è una lezione di musica, né psicoanalisi, o una terapia magica che mette il terapeuta o il paziente in condizione di superare tutti i problemi; è piuttosto una forma di trattamento come qualsiasi altra con i propri limiti e controindicazioni (1980, p. 6-7)[33].
 
Rudenherg
La musicoterapia è “l’uso della musica e delle attività collegate alla musica sotto la su­pervisione di individui professionalmente preparati (ad es. il musicoterapeuta) per aiuta­re il cliente o il paziente a raggiungere un determinato obiettivo terapeutico” (1982, p. 1)[34].
 
Schmolz
“... prendendo in considerazione il livello di psicopatologia e di personalità del pa­ziente, la musicoterapia si prefigge di trasformare e/o di influenzare certi aspetti della per­sonalità con mezzi musicali atti allo scopo, all’interno di un piano di cura multi-medicale e/o di educazione speciale.
Questa musicoterapia integrata (non viene mai eseguita da so­la) arricchisce dunque le possibilità terapeutiche non-verbali, sia nella musicoterapia in­dividuale che di gruppo” (Bruscia, 1984a, p. 17)[35].
 
Schorner
“La musicoterapia può esser definita come l’applicazione della musica allo scopo di apportare una condizione di benessere in un individuo” (1973, p. 95)[36].

Sekeles
La musicoterapia è “l’uso diretto del suono e della musica allo scopo di: supportare l’osservazione diagnostica tramite specifici strumenti; favorire cambiamenti significativi nell’organismo umano e migliorare lo stato psico-fisiologico; sviluppare l’espressione musicale, che si presume essenziale per una vita salubre.” (Bruscia, 1985, p. 10)[37].


Istituto Sudafricano
La musicoterapia è “l’uso pianificato della musica per produrre effetti terapeutici” (Bruscia, 1984a, p. 18).[38]
Supervisori di Musioterapia della Pennsylvania Sudorientale
“La musicoterapia è il processo attraverso cui gli elementi dell’esperienza musicale vengono applicati in modo propositivo e sistematico per stabilire, migliorare e modificare le specifiche funzioni cognitive, emotive, fisiche e sociali, che sono cruciali per lo svilup­po dell’individuo atipico” (da “Standard di Pratica”)[39].
 
Steele
“La musicoterapia, come è praticata nei centri di assistenza, è la strutturazione dell’ap­prendimento della musica e delle esperienze di partecipazione, allo scopo di modificare modelli inappropriati di comportamento e processi inefficaci d’apprendimento.
La musi­ca è usata in terapia come rinforzo, come ulteriore stimolo uditivo, come esperienza di ap­prendimento della musica, e come occasione per modificare i comportamenti non-musi­cali” (1977, p. 102-103)[40].
 
Associazione Svedese di Musicoterapia
La musicoterapia è l’uso della musica in campo educativo e terapeutico allo scopo di fornire possibilità di crescita e sviluppo ad individui con problemi psichici, fisici e sociali” (Bruscia 1984a, p. 17)[41]
 
Associazione Uruguayana di Musicoterapia
La musicoterapia è “una carriera paramedica con principi scientifici che comprende non solo gli aspetti terapeutici, ma anche quelli diagnostici e relativi alla profilassi.
In que­sto processo abbiamo il paziente e il musicoterapeuta in una determinata situazione con una struttura fissa, in cui esiste un’integrazione dinamica per mezzo di uno stimolo so­noro.
Il musicoterapeuta, lavorando con il gruppo utilizza stimoli musicali sonori per sti­molare i pazienti con problemi fisici, psichici o psicosomatici, e osserva i cambiamenti inertici in ciò che egli fa, in ciò che dice ed esprime attraverso altri mezzi.
Il paziente ri­sponde agli stimoli sonori del terapeuta e reagisce a livello di integrazione sociale, orga­nico, emozionale, comportamentale, comunicativo e motorio.
Il ruolo del musicotera­peuta è quello di impiegare lo stimolo sonoro per stimolare le risposte di una data situa­zione che tenderà a produrre cambiamenti nel comportamento del paziente che gli per­metteranno di integrarsi con il proprio ambiente” (Bruscia 1984a, p. 15)[42].
 
Yamamatsu
“La psicoterapia attraverso la musica-musicoterapia dovrebbe essere principalmente una parte di un’attività educativa non del servizio medico: essa si prefigge di scoprire e coltivare le potenzialità del cliente, non la cura della malattia.
In altre parole cercherebbe di rendere libera l’espressione di sé del cliente” (Bruscia, 1984a, p. 15)[43]. ».
 
 
Concludendo
 
Riflettendo sulla ricerca del Dott. Bruscia si può constatare che, a livello mondiale non esista, di fatto, un’unica definizione di musicoterapia ma ne esistono quindi innumerevoli: esistono quindi molteplici… musicoterapie!
Se leggiamo con attenzione i vari manuali italiani, compreso il mio, si rilevano ulteriori definizioni, ampliando considerevolmente il quadro delle definizioni. 
Il proliferare di definizioni può creare nel neofita o nell’accademico un certo scetticismo o, quantomeno, una sacrosanta perplessità quando cerca di comprendere che cosa sia la musicoterapia.
Sì, la domanda è legittima: che cos’è la musicoterapia se, di fatto, ne esistono innumerevoli?
Allo stato attuale dei fatti quindi, in musicoterapia non c’è un unico modo di intendere e di farla per cui è necessario chiedere al professionista che la pratica di rispondere al fatidico quesito, poiché saper «… definire la musicoterapia è parte integrante del bagaglio culturale di un …»[44] musicoterapista che, definendo il proprio operato, si assume in toto la responsabilità, teorica e pratica, del proprio lavoro, sapendo bene che il proprio modo di ‘fare’ musicoterapia non è l’unico ed esclusivo, ma uno dei possibili.
Personalmente ritengo che la musicoterapia sia una delle pratiche che utilizzano la musica volta ad aiutare (terapia) la persona a riattivare il processo relazionale ridotto o interrotto mediante la sua musica (musica) agita, ascoltata e condivisa. (Bonardi G. 2009)
 
Giangiuseppe Bonardi
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[1]Bruscia K., (1989), Definire la musicoterapia, ISMEZ , Roma 1993, pp. 129-135.
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[3]Alvin J. (1975), Music therapy (Edizione tascabile aggiornata). Londra: John Clare Books.  
[4]Associazione dei Musicoterapeuti Professionisti della Gran   Bretagna (APMT) (1982). Una carriera nella musicoterapia. Fulborn, Cambridge: Author.
[5]Associazione Australiana di Musicoterapia (AMTA). (1984). Definizione di musicoterapia. In K. Bruscia (Ed.), International newsletter of music therapy, Volume 2. Philadelphia, PA: Associazione Americana di Musicoterapia, p.16.
[6]Bang, C. (1986). Un mondo di suono e di musica. La musicoterapia e la terapia del lin­guaggio musicale con bambini non udenti e handicappati multipli. In E. Ruud (Ed.), Music and health. Oslo, Norvegia: Norsk Musikforlag. pp. 19-36.
[7]Barcellos L. (1982), La musica come elemento terapeutico. Documento presentato al Pri­mo Simposio Internazionale su Musica e Uomo. New York University, Giugno 1982, New York City.
[8]Benenzon, R. (1981). Music therapy manual. Springfield, IL: Charles C. Thomas Publishers.
[9]Bonny, H. (1986). Musica e Guarigione. Music therapy. Journal of the American Associa­tion for Music therapy, 6A (1), 3-12.
[10]Boxill, E. (1985). Music therapy for the developmentally disabled. Rockville, MD: Aspen Systems.
[11]Bright, R. (1981). Practical Planning in music therapy  for the aged. New York: Music­graphics.
[12]Bruscia, K., (1984b), Stiamo perdendo la nostra identità come musicoterapeuti? Documen­to presentato all’annuale conferenza della regione Medio-Atlantica del NAMT, 5 Apri­le 1984, Philadelphia, PA.
[13]Bruscia K., (1986), Music therapy brief. Philadelphia: Temple University, Esther Boyer College of Music.
[14]Bruscia K., (1987a). Improvisational models of music therapy. Springfield, IL: Charles C Thomas Publishers.
[15]Associazione Canadese di Musicoterapia (CAMT) (senza data). Sulla musicoterapia. Pamphlet dell’associazione.
[16]Carter S., (1982), Music therapy for handicapped children: mentally  retarded.Washington, DC: Associazione Nazionale di Musicoterapia.
[17]Codding P. (1982). Music therapy for handicapped children: Visually impaired. Washington, DC: Associazione Nazionale di Musicoterapia.
[18]Colon R. (1984), Definizione di musicoterapia. In K. Bruscia (Ed.), International newsletter of music therapy. Volume 2. Philadelphia, PA: Associazione Americana di Musicoterapia, pp. 15-16.
[19]Fleshman B., & Fryear J., (1981), Le arti in terapia, Chicago: Nelson-Hall.
[20]Associazione Francese di Musicoterapia (FAMT) (1984), Definizione di musicoterapia, in K. Bruscia (Ed.), International newsletter of music therapy, Volume 2. Philadelphia, PA: American Association for Music Therapy, p. 16.
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[22]Hadsell N. (1974). Una teoria ed un approccio sociologico alla musicoterapia con pazien­ti psichiatrici adulti. Journal of  music therapy, 11 (3), 113-124.
[23]Kenny C., (1982), The mythic artery: The magic of music therapy. Atascadero, CA: Ridge­view Publishing Co.
[24]Regione medio-atlantica di Musicoterapia (1988), Musicoterapia per la Salute mentale,   (Opuscolo), Washington DC: Associazione Nazionale di Musicoterapia, Inc.
[25]Munro S. & Munro B., (1978), La musicoterapia nella cura palliativa, Canadian Medical Association  fournal, 119, 1029-1034.
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[27]Unione nazionale delle Associazioni di Terapia Artistica (1985), Pamphlet dell’Associazio­ne, WashingtonDC: autore.
[28]Società neozelandese di Musicoterapia. (1984). Definizione di musicoterapia. In K. Bru­scia (Ed.), International newsletter of  music therapy. Volume 2. Philadelphia, PA: As­sociazione Americana di Musicoterapia, p. 16.
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[30]Orff G., (1980). The Orff Music therapy. (traduzione inglese di Margaret Murray). New York: Schott Music Corporation.
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[32]Peters J.S., (1987). Music therapy: An introduction. Springfield, IL: Charles C. Thomas Pu­blishers.
[33]Priestley, M. (1980). The Herdecke Analytical music Therapy Lectures. Traduzione ingle­se dal tedesco. Stoccarda, Germania: Klett-Cotta.
[34]Rudenberg, M., (1982), Music therapy for handicapped children: Orthopedically handi­capped. Washington Dc:  Associazione nazionale di Musicoterapia.
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[38]Bruscia, K (1984a). International newsletter 0f music therapy. Volume 2. Philadelphia. PA: Associazione Americana di Musicoterapia.
[39]Supervisori di Musicoterapia della Pennsylvania Sud-orientale, (senza data). Manuale sui Modelli di Pratica della musicoterapia. Manoscritto non pubblicato.
[40]Steele, A., Vaughan M., & Dolan C. (1976) Programma di supporto scolastico: la musicoterapia nei problemi di  adattamento nella scuola elementare: Journal of the American Association for Music Therapy, 4 (1), 29-38.
[41]Bruscia, K., (1984a). International newsletter 0f music therapy. Volume 2. Philadelphia, PA: Associazione Americana di Musicoterapia.
[42]Bruscia, K., (1984a), Op. Cit.
[43]Bruscia, K., (1984a), Op. Cit.
[44] Bruscia K. Op. cit. p. 15.

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